Giochi allo specchio: La rabbia nei confronti dei figli spesso rivela ferite irrisolte.
Scopri come trasformare le reazioni automatiche in consapevolezza relazionale.
Quante volte ti sei ritrovata a dire “Mi fa impazzire!” davanti a un comportamento di tuo figlio o di tua figlia?
E quante volte, una volta passata la tempesta, ti sei chiesta: “Perché ho reagito così male?”
La verità è che la rabbia non nasce mai per caso.
La rabbia è un campanello d’allarme, un messaggio che ci dice: “C’è qualcosa in te che ha bisogno di attenzione”.
Non è il comportamento in sé ad accendere il fuoco, ma la ferita profonda che quel comportamento tocca, risveglia o riapre.
🔸 I GIOCHI ALLO SPECCHIO: QUANDO I FIGLI RIFLETTONO NOI
Quando tuo figlio non segue una regola, risponde male, si mostra apatico o sfidante, spesso non è lui il problema, ma il fatto che in quel momento si è acceso uno specchio, uno dei tanti giochi allo specchio che ci portano a reagire perché dentro di noi si è riattivato qualcosa di irrisolto.
Per esempio:
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Non seguono le regole?
Forse dentro di te abita ancora una voce che ti dice che sei “una brava madre” solo se i tuoi figli sono educati. Forse tu stessa hai sempre rispettato le regole in silenzio, anche quando ti stavano strette. E ora non tolleri che loro si permettano di trasgredire. -
Dicono sempre di no?
Forse ti senti non ascoltata. Forse ti fa rabbia il loro “no” perché tu hai imparato a dire solo “sì” per compiacere, per paura del rifiuto, per non deludere. Il loro “no” ti sbatte in faccia la tua fatica a mettere confini. -
Sono apatici?
Forse il loro disinteresse ti mette davanti a una paura: quella che restino indietro, che falliscano. O forse ti ricordano te, in quei momenti in cui vorresti fermarti, ma non te lo concedi mai. -
Rispondono male?
Forse ti rievocano quella volta (o quelle tante volte) in cui sei stata trattata male e non hai potuto reagire. O forse ti fanno da specchio: anche tu, forse, sei dura con te stessa più di quanto dovresti. -
Sono disordinati?
Forse l’ordine per te è una strategia per tenere il controllo. Forse temi il caos, esterno e interno. E allora, il disordine dei tuoi figli ti tocca un nervo scoperto. -
Sono aggressivi?
Forse hai paura. O forse ti senti impotente. Forse, sotto sotto, ti fa contattare la tua stessa aggressività, quella che reprimi o non vuoi vedere. -
Non rispettano i fratelli?
Forse senti di non avere strumenti per intervenire, e questo ti fa sentire “non capace”. Oppure toccano un punto dolente del tuo passato, legato a conflitti tra fratelli o a ingiustizie mai sanate. -
Non vogliono fare i compiti?
Forse hai paura che non siano “abbastanza”. Forse hai paura che pensino che tu non sei abbastanza come madre o padre. Forse temi il giudizio della scuola, degli altri genitori, dei nonni.
🔹 LA DOMANDA GIUSTA NON È “PERCHÉ MIO FIGLIO FA COSÌ?” MA “COSA TOCCA DENTRO DI ME?”
Ogni volta che ti scopri arrabbiata/o, frustrata/o o delusa/o, prova a fermarti e a chiederti:
“Che ferita sta toccando questa situazione? Cosa mi fa così male, in profondità?”
Non è colpa tua. Non è colpa sua.
È un’occasione per guarire insieme, per trasformare la rabbia in una nuova consapevolezza relazionale.
Essere genitori non è solo crescere un figlio, ma anche rinascere come adulti più liberi.
Ogni conflitto con tuo figlio può diventare una porta verso te stessa, verso quel bambino o quella bambina che ancora abita dentro di te e ha bisogno di ascolto, accoglienza, amore.
🔹 IL CAMBIAMENTO INIZIA DA TE
Quando riesci a guardare oltre il comportamento e vai a sentire cosa risveglia dentro di te, qualcosa si trasforma.
Non si tratta di cedere il controllo o lasciare che “facciano quello che vogliono”, ma di assumere il ruolo del genitore consapevole, che sa che ogni relazione è uno specchio.
La genitorialità consapevole non è perfetta, ma è presente.
Non risponde sempre nel modo giusto, ma si ferma a riflettere.
Non controlla tutto, ma sceglie di comprendere.
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